Presentazione | La memoria qualche volta ci tradisce perché capita spesso di credere che il passato fosse più bello del presente. Ma si tratta di un abbaglio perché nel passato eravamo giovani e la giovinezza induce a vedere la realtà con gli occhi dell’ottimismo. L’Italia uscita dalla Seconda Guerra mondiale era povera. Milioni di italiani lasciavano le campagne del Sud per diventare operai nelle città industriali del Nord o per emigrare. Poi il Miracolo economico e il consumismo; arrivarono la televisione, le utilitarie, il rock e il twist, il Concilio Vaticano II, il ’68. Ma le difficoltà non erano alle spalle. Vennero gli anni di piombo e le domeniche a piedi; poi fu la volta di Tangentopoli, della dissoluzione dei partiti. Oggi viviamo un altro cambiamento d’epoca. Cambiano l’identità della famiglia e dell’individuo, si indeboliscono i legami comunitari, nascono meno bambini e la popolazione invecchia, cresce il disagio giovanile. Il cambiamento climatico, l’intelligenza artificiale la globalizzazione, le disuguaglianze di reddito, lasciano intravvedere nuove ombre. |