Presentazione | Molti di noi hanno ricordi diretti dell’Italia del secondo Novecento ma la memoria qualche volta ci tradisce perché, come scrisse Giosuè Carducci, capita spesso di credere che il passato fosse più bello del presente. Tuttavia si tratta di un abbaglio dovuto al fatto che nel passato eravamo giovani e la giovinezza induce a vedere la realtà con occhi pieni di ottimismo. L’Italia che uscì dalla Guerra era povera, con ancora più contadini che operai. Milioni di italiani lasciavano le campagne del Sud per diventare operai nelle città industriali del Nord o per emigrare. Vicende punteggiate di tragedie, come quella di Marcinelle, e di sacrifici grazie ai quali si compì il Miracolo Economico. Negli anni Sessanta il Paese cominciò a mutare volto e, alla fine del decennio, ci pensarono i giovani contestatori a fargli voltare pagina. A dimostrare che le difficoltà non erano alle spalle arrivarono gli anni di piombo e la crisi petrolifera; poi fu la volta di Tangentopoli, della dissoluzione dei partiti, del conflitto di interessi, delle continue crisi di governo. Il nuovo millennio non ha dischiuso orizzonti luminosi, né in Italia, né nel mondo. Nuvole minacciose sembrano oscurare il cielo: guerre, crisi ecologica e demografica, spaventosa divaricazione dei redditi, digitalizzazione |